Sono un’assassina?

Miei cari, sento che è giunto il momento di puntualizzare un paio di cosette. Come vi mostra l’evidenza, sono una donna e sono una blogger. Donna a tempo pieno; blogger quando mi va.

Ne ho dismessi, di blog: per tedio, per naturale esaurimento, per sovraffollamento non troppo gradito, per la presenza di scassaballe.

Sono un’eterna latitante, che si mette la veletta per nascondere il neo rivelatore. Se a qualcuno di voi non piace, pazienza!

E continuerò ad aprire e chiudere blog a mio piacimento, se questo continuerà a divertirmi.

Esploro frammenti di me, attraverso personaggi che mi cucio addosso e ai quali, grazie alla loro natura fittizia, permetto di raccontare verità. Con più sincerità di molti che si spacciano per autentici.

Sono incostante, lo confesso. Amo la scrittura, il sollazzo, il contatto lieve, lo scambio sarcastico. Non amo la polemica (tranne in quei giorni), la calunnia, l’insistenza, la bieca curiosità, il vittimismo.

Detesto l’intrusione, la persecuzione, la saccente protervia, le accuse infondate. Ma mi guardo anche dalla paranoia, le certezze assolute, la pubblica gogna.

Non sopporto spiare ed essere spiata. La mia vita è fuori dal blog, grazie!

Il mio motto è, come donna e come blogger: vivi e lascia vivere. Mariti esclusi.

A chi storce la bocca, perciò, e scusate il francesismo: lasciatemi vivere e non rompete gli zebedei!

La vedova non si muove!

Grace Kelly per un giorno

Zitellissime adorate, non crediate che io abbia dismesso il mio infallibile tutorial che vi permetterà, attraverso un percorso in tre tappe, di rinunciare a malsani progetti di matrimonio e di tornare a camminare a testa alta, in mezzo alla folla di mogli e mariti infelici, fiere e consapevoli della vostra zitellaggine.

Ogni mattina, vi sveglierete dopo un sonno ristoratore, svaccate nel vostro sontuoso lettone a due piazze, oppure stanche ma felici dopo una notte d’ammmore, ed intonerete con garrula levità il seguente slogan: sposalizio me ne infischio!

Senza indugio, vado di scalpello contro l’insormontabile scoglio, sogno e desiderio tatuato nel DNA di ogni fanciulla degna di questo nome: Grace Kelly per un giorno.

Continua a leggere

Se morisse mio marito 7-finale

Diletti, la vostra vedova preferita è sparita per qualche giorno (dopo un’appropriazione indebita conviene sempre darsi alla macchia per un po’),  ma ora farà in modo di recuperare il tempo perduto: à vous, le grand final!

Epilogo.

Autunno in Louisiana. Non molto differente dall’estate: verde ancora rigoglioso, temperature miti, un accenno di pioggia tiepida, a piangere sulla nuda pietra ove giace colui che amai e sposai.

Un funerale per pochi intimi: Zucchino, Coniglietto et moi. Lacrime dietro la veletta, dignitosa compostezza, consapevole accettazione.

Continua a leggere

Se morisse mio marito 6

Mes amis, non amo perdermi nei ricordi nostalgici e detesto rifugiarmi nel passato (il mio spirito viaggia solo con bagaglio a mano), ma la voce di Jonathan, indimenticata e antica, mi parlava di radici mai recise nonostante l’oceano, nonostante il cambio d’abito e di uomo.

“Che ne è di Mr. Stevens?” gli domandai la sera successiva. O era quella dopo? Quattro sere di pub, seduti in un tavolino appartato a bere del buon Tullamore Dew invecchiato mentre le tre Grazie, discrete come sensali, si sparavano giri di birra e di carte.

Continua a leggere

E’ l’uomo per me, fatto apposta per me

Qui la prima parte.

Proseguo spedita con il mio tutorial per assistere le sventurate che, non possedendo il cromosoma dell’allegra vedovanza nel loro bagaglio genetico, si gettano bendate nell’abisso horror del matrimonio, aiutandole dolcemente a debellare quelle che sono semplici convinzioni indotte, e giungere all’unico credo che permetterà loro di perseguire l’agognata felicità: sposalizio me ne infischio!

Cominciamo dal primo punto, ostico ma fondamentale.

E’ l’uomo per me, fatto apposta per me…ma ciò che amo in lui è il ragazzo che nasconde in sé… cantava Mina.
He walks like a man and he talks like a man…but it’s the little boy
It’s the little boy in him I love…cantava, nella versione originale, Jody Miller.

Continua a leggere

Se morisse mio marito 5

Miei cari, lo ammetto, ho dimenticato di svelare un particolare importante della mia vita: Mr. White non era il primo uomo disonesto di cui mi fossi innamorata. Mi perdonate? Non sono bugiarda, è che mi disegnano così…

Dopo la sensazionale notizia ricevuta da G.B., la lunga boccata di sigaretta che tirai mi permise di ritrovare il mio aplomb e di fissare l’ometto con studiata intensità; questi ricambiò lo sguardo, regalandomi l’espressione dell’affamato che preme il naso contro la vetrina della pasticceria.

Volevo guadagnarmi la sua fiducia, perché ho imparato che, per vivere felici, occorre circondarsi di persone affidabili, soprattutto se al tuo servizio.

Continua a leggere

Aiuto, Mrs. White!

Ovunque, donne piangenti lamentano la difficoltà di trovare il principe azzurro, l’essere luminoso e splendente che rapirà il loro cuore e che tosto le impalmerà.

Nella mia qualità di vedova convinta (pur serbando tante, care memorie del trapassato), vorrei andare controcorrente e farmi promotrice di una filosofia impopolare, forse, ma più adeguata e piacevole al fine del perseguimento della felicità e della pace interiore: dagli amici mi guardi Iddio che dai mariti mi guardo io.

Continua a leggere