Miei cari, sento che è giunto il momento di puntualizzare un paio di cosette. Come vi mostra l’evidenza, sono una donna e sono una blogger. Donna a tempo pieno; blogger quando mi va.
Ne ho dismessi, di blog: per tedio, per naturale esaurimento, per sovraffollamento non troppo gradito, per la presenza di scassaballe.
Sono un’eterna latitante, che si mette la veletta per nascondere il neo rivelatore. Se a qualcuno di voi non piace, pazienza!
E continuerò ad aprire e chiudere blog a mio piacimento, se questo continuerà a divertirmi.
Esploro frammenti di me, attraverso personaggi che mi cucio addosso e ai quali, grazie alla loro natura fittizia, permetto di raccontare verità. Con più sincerità di molti che si spacciano per autentici.
Sono incostante, lo confesso. Amo la scrittura, il sollazzo, il contatto lieve, lo scambio sarcastico. Non amo la polemica (tranne in quei giorni), la calunnia, l’insistenza, la bieca curiosità, il vittimismo.
Detesto l’intrusione, la persecuzione, la saccente protervia, le accuse infondate. Ma mi guardo anche dalla paranoia, le certezze assolute, la pubblica gogna.
Non sopporto spiare ed essere spiata. La mia vita è fuori dal blog, grazie!
Il mio motto è, come donna e come blogger: vivi e lascia vivere. Mariti esclusi.
A chi storce la bocca, perciò, e scusate il francesismo: lasciatemi vivere e non rompete gli zebedei!
La vedova non si muove!