My dear friends, ripropongo questo piccolo ritratto di zio Alistair, fratello del mio adorato daddy, perché si rivelerà personaggio importante nell’avventura che vi sto raccontando in questi giorni: “La Pantera Rosa, la Regina e Mrs. White”. Inoltre, credo che vi divertirete nella lettura. What a family!

Miei diletti, osservate l’uomo qui sopra dall’aria elegante e posata e ditemi: notate la somiglianza? Mais oui, tale e quale a daddy!

Zio Alistair è il fratello maggiore di papà ed è un ingegnere di fama mondiale: ha avuto una cattedra all’Università di Boston, ha brevettato l’attuale sistema che gestisce il funzionamento dei semafori di tutto il globo, ha progettato l’impianto stradale delle grandi arterie internazionali (e, I believe, anche della Via Lattea). A genius. With moustache.
A diciott’anni s’innamorò perdutamente di una giovane ereditiera italiana e, appena l’età lo permise, la sposò, andando a vivere con lei a Milano in una villa avant-garde, con un pino che cresceva in mezzo al salotto e bucava il soffitto, e poi sulle rive incantate e brumose del Lago di Garda. Zia Tatti era una donna vivace e rumorosa, dalla parlantina incessante, la risata a zampillo e la lunga chioma di capelli candidi sempre sciolta: una puledrina snella e alta, dotata di sense of humour, filo di perle e tanta, tanta classe.
Aveva soltanto un piccolo, delizioso segreto, un minuscolo scheletro nell’armadio: Zia Tatti era cleptomane. Ma una cleptomane selettiva, come le bombe intelligenti, infatti si accaparrava soltanto oggetti inutili che poi regalava ai parenti. Ricordo ancora che maman, di fronte a un tagliaformaggi d’argento con impugnatura d’avorio e a un anello di foggia e dimensioni priapiche, tempestato di pietre colorate, si limitò ad alzare un sopracciglio e commentare: ” Tattì è davvero una di famiglia!”
Da bambina, adoravo andarli a trovare nella loro magione vicino a Sirmione: organizzavano serate nel mio salone preferito: quello hollywoodiano, con la moquette azzurra e il pianoforte a coda bianco. Tra gli ospiti fissi, l’ineffabile contessa, nobildonna dagli esotici natali, sempre in abito lungo e sigaretta col bocchino bianco e nero alla Crudelia de Mon; poi c’era l’astrologo di origini olandesi, che sapeva vaticinare con successo soltanto le buone notizie. E il Generale. Con la G maiuscola. In divisa. Aveva una decapottabile sportiva azzurra con la quale scarrozzava zia Tatti in lungo e in largo per il litorale. Si fermavano sempre nello stesso bar a prendere il caffè e il proprietario, appena udiva il chiacchiericcio festoso di zietta, si affrettava a girare verso di sé l’imboccatura dei contenitori di vetro pieni di caramelle.
Zia mi regalava tutti i giocattoli che il mio indice puntava, oppure oggetti di non chiara provenienza, come l’enorme sagoma in cartone di Topolino apprendista stregone; quando mi presentai a casa con l’ingombrante cadeau, daddy emise un fischio d’ammirazione: “Che femmina eccezionale…avrebbe un futuro da professionista!”
Ero già donna quando zia Tatti morì. Malattia ereditaria, mi dissero. Per il funerale, maman indossò l’anello smisurato, e il Generale adottò l’alta uniforme.
Zio Alistair soffrì. Brevettò qualcosa di elettronico e geniale, e soffrì. Soffrendo, partì per una lunga crociera oceanica. Ritornò in compagnia di una seconda moglie, sposata con rito celere e molto discreto, officiato dal comandante della nave. Zia Elena era una donna bellissima, con felini occhi verdi e il portamento di una vera signora della Milano bene, che sapeva sempre dire la cosa giusta al momento giusto, non una parola di più e non una di meno. Com’erano innamorati, e che splendida coppia formavano!
Zia Elena morì dopo solo due anni di matrimonio. Cuore debole, mi dissero. Zio Alistair soffrì con dignitoso contegno, inventò un sistema d’allarme a prova di ladro (cosa che mandò su tutte le furie daddy, ma c’era sempre stata competizione fra i due fratelli) e partì per una lunga crociera. Quando ritornò, aveva portato come souvenir una nuova moglie tascabile, inglese, ex étoile della Scala. Minuscola, taciturna, diafana.
Che morì l’anno dopo. Un passo falso mentre nuotava nel lago, mi dissero. Zio Alistair si chiuse nello studio-dépendence accanto alla villa, a soffrire e progettare. Si era ingrigito, rimpicciolito, incurvato sotto il peso delle perdite. Daddy era molto, molto preoccupato. Avevamo sue notizie soltanto attraverso la governante, donna priva di attrattive fisiche ma dal piglio teutonico, stile amazzone.
Poi, qualche giorno fa, una cartolina. Zio Alistair è di nuovo in crociera. Tutti noi speriamo che ritrovi l’amore vero, quello rumoroso e un filino fuorilegge. L’unico che dura, magari non per sempre, ma per tanto, tanto tempo…
Troverà sicuramente una nuova bellissima dama all’altezza delle altre. ..quale crociera? Dici che riesco a salpare anche io?
Ma salpiamo moi et toi, e andiamo a goderci cinque o sei tramonti in cinque o sei porti differenti!
Accettooooooooooo😍
Vado subito a comprarmi un enorme cappello bianco di paglia.
E grandi occhiali da sole mi raccomando😄
L’unica volta che ho fatto una crociera era il mese di gennaio, (lavoravo in un circolo golfistico ed avevo le ferie obbligate), e sulla nave c’erano soltanto famiglie di tedeschi obesi che mangiavano da mane a sera, coppie in viaggio di nozze e vecchie megere in abito da sera. Ero l’unica single in tutti i sensi su tremila persone e mi guardavano come se fossi un’aliena.
Agh, il paria! E non potevi neanche dire: “Terra inghiottimi, terra inghiottimi!”
Ecco…
Gran bella fantasia Mrs White👏👏👏💋
Merci, bellezza! E pensa che lo zio esiste davvero!
Ecco, anche a me piace mescolare fantasia e realtà😀
Io non faccio altro! Dietro la veletta ci sono sempre moi!
Certamente….l’originale!!!!!!❤
Conservi ancora la sagoma di Topolino? E’ un bel ricordo! In effetti la somiglianza con tuo padre è impressionante, sembrano quasi gemelli. Anch’io ne ho uno spiccicato a me dall’altra parte dell’architrave. La governante non è assolutamente sospettata per la dipartita delle mogli, nevvero? A volte quando il loro ordine viene scombussolato tendono a reagire con eccessiva energia.
La sagoma si è persa nei meandri di soffitte e cantine, ma era alta come me (all’epoca). Mi ha regalato tutta una serie di Barbie comprese di: piscina, roulotte, barbecue, due o tre fidanzati, un boa constructor, maggiordomo, filippina, amico gay e divano per le sedute psichiatriche.
Quanto la adoravo!
Sospetti della governante? No, solo i gemelli orientali avrebbero potuto, ma la giovane età è il loro alibi perfetto.
😂😂😂 è morta di matrimonio!!!! Hai dato un nome finalmente ad una malattia di cui vedo soffrire tanta gente. Inizia in modo subdolo, poi ti annienta. Quale crociera intraprenderà lo zio? Avrei una amica single ed elegante che farebbe proprio al caso suo…
ahahahahah, anche Mr. White è morto di matrimonio!!!
Bell’amica che sei: la vuoi mandare nelle braccia di Barbablù?
Avrebbe bisogno di una bella strigliata questa donna, quindi pensavo simili con simili… ma di donne in crociera che vogliono incrociare il loro destino con ricchi gentleman , la letteratura russa e ungherese ne è piena.
Ma quanta ne sai Almost!!!!!
Quindi lo zio ha ereditato molto 🤔
Un botto!
Ha qualcosa di sospettoso tutto ciò 🤔
Ahahahah, ti manca solo la pipa e il cappello all Sherlock! Tu es toujours incroyable:********
😁
Ma che bello leggere queste cose 😀
Ho una fonte d’ispirazione illimitata, caro Den!
E’ un bene!! sarà un piacere scoprirla 🙂
Tu, genia!! Mi sto appassionando beaucoup 😃😃🧐🧐
Cazzeggi, e lo fai pure da Tiffany… direi che abbiamo molto in comune, darling!
Orgogliona io😃
” Zia Tatti era una donna vivace e rumorosa, dalla parlantina incessante, la risata a zampillo e la lunga chioma di capelli candidi sempre sciolta: una puledrina snella e alta, dotata di sense of humour, filo di perle e tanta, tanta classe.”
bellissimo questo passaggio autobiografico 😉 😀 🙂
Ehhh, tu rimembri cofane grigie, ma questa zia è davvero esistita: da qualche parte ho ancora la refurtiv… volevo dire… i cadeaux che zietta ci portava con orgoglio.
non è che sei una lontana parente del Conte Oliver???
Ramo paterno, of course!
l’avevo intuito