Silenzio elettrico.
Parte il riscaldamento, si accende la fiammella.
Oh!
Fuori, una trista bandiera azzurrobiancosporco, intrisa di piogge invernali, cade a piombo dalla ringhiera, immota.
Centrifuga della lavatrice.
Oh!
Fuori, merli e tortore la fanno, finalmente, da padrone.
Qua qua di papere.
Oh!
Shhhhhh… silenzio…
Scatta la lancetta sul mezzodì. Tac.
Oh!
Fuori, un essere bardato di nero s’affaccia dalla finestra, si stringe nelle spalle e rientra. Il davanzale del suo balcone mostra una secca distesa di gerani. Chissà se, prima o poi, torneranno a fiorire di rosso.
Coup de theatre: la vicina tossisce. Due volte. E’ l’evento clou della giornata.
Oh!
Parte il motore del frigorifero, cinguetta un messaggio da Telegram. Un passerotto arriva e zampetta sulla terrazza. Svergognato. Quando ne arriveranno a frotte, comincerò a pensare che non sarà facile riappropriarsi del territoro.
Durudu. La lavatrice si spegne.
Oh!
Non c’è via di scampo.
Quasi quasi, mi faccio uno shampoo.
Phhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh… phon.
Ottima decisione! Il silenzio è la cosa migliore di questo periodo. Se si riuscisse anche a pensare sarebbe perfetto.
“Coup de theatre: la vicina tossisce. Due volte. E’ l’evento clou della giornata.”
Ringrazi che la sua vicina non è affetta dal delirio sbirresco degli italiani, e non ha chiamato la polizia per denunciarla quale untrice…
Questa mattina, quando sono sceso dalla macchina per andare al lavoro, ho sentito un picchio che beccava un albero.