‘Nu jeans e ‘na maglietta

Hi, everyone!

Sapete quanto io sia a favore della libertà di espressione del proprio sé: non è possibile catalogare le migliaia di sfumature che disegnano la nostra identità e non esiste tabella in grado di definire e circoscrivere l’unicità di ognuno di noi. L’abbigliamento è il nostro biglietto da visita quotidiano, perciò: basta divise, abbracciamo la gioia di abbattere gli stereotipi e indossiamoci!

Ma questo no, non ce la fo, gnornò gnornò!

Leggo da Vogue:

Insomma, adesso lo sapete, il foulard è ormai sdoganato come accessorio del guardaroba maschile ed è possibile abbinarlo ad outfit street o più eleganti. Siete pronti a provarne uno?

Miei adorati, attendo con ansia la vostra risposta.

In alternativa, se tira un lieve refolo di tramontana, potete optare per questa soluzione che gratifica qualsiasi corporatura e mette in risalto, con un effetto ti vedo e non ti vedo, il lato migliore del vostro volto:

Quando è l’establishment a sdoganare qualcosa, non è più libertà di espressione, ma il solito gioco di specchi che ci fa credere di essere giovani ribelli, padroni delle nostre scelte e del nostro gusto. Voilà.

P.s.: James ha letto il post e ha sollevato di un millimetro l’angolo del labbro superiore. Ammetto che nessuno riesce a indossare un turbante con la stessa classe di James, e questo dimostra che non esistono certezze immutabili a questo mondo, n’est-ce pas?

I’ve got no feisbuc

È uno di quei giorni che
Ti prende la malinconia
Che fino a sera non ti lascia più.

A me succede in quei giorni.

E non cellò. Gnornò ‘gnornò!

Maree di like: scrivo un commento a Pincopallo, e ricevo quindici like. Mi limito a un semplice: Bello!, e ricevo quindici like. Da sconosciuti, sui blog degli altri. E stop.

Una dissenteria di like. Like diarrotici. Ma si vince quaccheccosa? I mean: se tu metti tanti like, vinci un premio, un riconoscimento, una medaglia? Un coupon per un massaggio d’alghe, uno sconto nel ristorante sushi? .Un premio in bitcoins, un award tipo catena di Sant’Antonio?

Pour moi potete spararmi like a raffica: liberté, egalité, fraternité, dico io.

Credo che il motivo sia feisbuc. Dove il like è un apostrofo rosa tra le parole sti e cazzi (come direbbe la mia lovely Almost). Ma io feisbuc non cellò! Quindi non so!

Allora che fò? Mi metto un like!

Considerazione cosmica e ditemi se sbaglio: si scrive molto più di una volta. Ma una volta le parole erano nostre. Ora sono citazioni, meme e faccine.

Mon sapin de Noël

Miei adorati, la festività che sta per sopraggiungere, come ogni anno, tende a sopraffarmi con i suoi ridondanti eccessi e frenesia. Solo la decorazione dell’albero mi fa provare emozioni da infante, la gioia pura, estetica ed estatica, di luccicanti miraggi.

Pur rifuggendo la frugalità, amo l’essenziale, il distillato di un pensiero che si fa concetto, il particolare, la bellezza spogliata del troppo, l’equilibrio di forma e sostanza.

Il mio albero è semplice, quasi nudo, ornato da sprazzi di luce e null’altro. Ma è luce viva, preziosa, ricca di significanza.

L’albero di una ladra gentilvedova.

Voilà.

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J’accuse!

Ed eccoli piombare su di noi, come un’invasione di locuste, gli articoli sull’arrivo di Settembre.

Neppure il tempo di godermi i ritocchi dell’abbronzatura laddove è più periglioso (tutta la zona laterale, il collo, i sottochiappe), gustandomi un prosecchino al tramontar del sol, pronta ad aprire wordpress e trovare animi garruli e rilassati, lieti di condividere gli effetti positivi del dolce far niente, e invece…

Zac!

Settembre, tempo di bilanci. Settembre, il mio Capodanno, Settembre, per partire con il nuovo me stesso/la nuova me stessa 2.0., Settembre, che palle, l’estate sta finendo e un anno se ne va…

Mi domando: ma che tutti abbiano avuto delle vacances de mèrde, durante le quali nulla abbia minimamente alleggerito i loro spiriti grevi e mosci? E cos’è questa mania di fare bilanci: a settembre, a capodanno, il lunedì, dopo una separazione, dopo la fine dell’ammmore, dopo la fine di Grey’s anatomy, etc. etc. etc.?

Dov’è finito il buon, caro, abusato Carpe diem? Sempre a criticar se stessi per le cose sbagliate, perdonandosi le vere mancanze, e sempre, sempre a lamentarsi, vivaddio! Porgo le mie lamentele a chi si lamenta, voilà!

Ora posto, moi aussi, il mio articolo su Settembre. Svolgimento: miei cari, oggi è il 3 settembre. E c’è il sole.

E anche se piovesse…un filo di trucco, un filo di tacco, uno champagnino. Ça, c’est tout!

Mrs. White s’annoia

Che fò mentre attendo che la mia coiffeuse di fiducia si occupi della mia messa in piega? Mi dedico alla lettura di un articolo su salute e bellezza, naturalmente!

Sintetizzo il titolo del buon, caro, inossidabile Cosmo:

Pelle luminosa e senza occhiaie come le star? Leggiamo insieme le meravigliose proprietà delle bacche e radici di cui si nutrono, tutti alimenti facilmente reperibili presso la Coop sotto casa tua!

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