Miei diletti, non sono un’amante del tag e non sono un’amante delle feste comandate, e San Valentino mi fa venire le frisson di fastidio. Ma amo la mia furfanta Vale che, dal suo blog A place for my head, mi ha gentilmente trascinata dentro questo gioco. Perciò, in barba ai completini d’intimo rosso, cuoricini come se piovesse e apostrofi rosa infilati alla ca♥♥o (e mi scuso per i cuoricini), qui si parla di libri, films e cioccolato, e io ci sguazzo come un paperotto!
Regole del Tag:
• Usare l’immagine ufficiale del tag
• Ringraziare chi ti ha nominato
• Partecipare al tag elencando il libro e/o film in base alla descrizione del cioccolatino inerente
• Invitare a partecipare almeno tre blog
Il mio sarà cioccolato sopraffino, della qualità più classica!
#1 Cioccolatino al latte:
Un libro, o un film, dalla storia tanto dolce e bella da essere riuscita a trasmetterti emozioni di assoluta purezza.
Camera con vista di Edward Morgan Forster, il libro.
Camera con vista di James Ivory, il film.
Trama: Lucy Honeychurch, giovane ragazza inglese in viaggio per la prima volta in Italia, si ritrova a Firenze in una camera senza vista! Ma la vista arriverà, grazie al vicino di stanza George Emerson, ragazzo anticonvenzionale, selvaggio e puro, che le farà scoprire, nonostante lei sia recalcitrante, l’amore, la passione, la libertà di essere se stessa. Tornata in Inghilterra dal fidanzato politically correct, Lucy dovrà fare una scelta.
-Emerson: Io non pretendo che si innamori di mio figlio, ma la prego: cerchi di aiutarlo. Basterebbe farlo smettere di rimuginare… E su che, poi? Sui segreti dell’universo? Io non credo che siamo nati per soffrire. E lei?
-Lucy: No, io no. Nel modo più assoluto.
-Emerson: Ecco… ecco, vede? Allora cerchi di fare capire a mio figlio che sempre, accanto all’imperituro perché, esiste un sì, e un sì, e un sì…
Che dirvi? Mi ha rubato il cuore! Trasposizione cinematografica splendida di un romanzo da tenere sullo scaffale in bella vista, e da rileggere in giornate come queste, con il freddo, la pioggia, il grigio, per sognare quel campo di grano, quel bacio appassionato, quella purezza perfetta.
#2 Cioccolatino al caffè:
Un libro, o un film, che ha totalmente catturato la tua attenzione, senza mai farti annoiare.
Rebecca, la prima moglie di Daphne du Morier, il libro
Rebecca di Alfred Hitchcock, il film
Trama: A Montecarlo, una giovane dama di compagnia conosce e sposa il ricco vedovo Maxim De Winter. Ma nella sua magione a Manderley, in Cornovaglia, il ricordo ossessionante della prima moglie Rebecca, alimentato da una spaventosa governante, devota in modo maniacale alla signora scomparsa, porta la giovane sull’orlo della follia finché il mare non restituisce il cadavere di Rebecca…
“Rebecca, sempre Rebecca. Dovunque mettevo piede a Manderley, dovunque mi sedevo, persino nei miei sogni incontravo Rebecca.”
La mia copia del romanzo è consunta, passata da madre a figlia e letta più volte. Conosco a memoria il film. Un’atmosfera greve, che scava nella mente della protagonista fino a farle desiderare la morte. Rebecca, intorno alla quale ruota tutta la storia ma che resta soltanto un fantasma. Un fantasma tangibile, in grado di sconvolgere la vita di tutti anche dopo la sua scomparsa. E la Cornovaglia… credo che mi riguarderò il film!
#3 Cioccolatino alla menta:
Un libro, o un film, la cui storia ti ha trasmesso speranza e spirito di rinascita.
Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, il libro
Fahrenheit 451 di François Truffaut, il film
Trama: Non è pura e semplice fantascienza, quella di Ray Bradbury. Il suo è un futuro spaventosamente vicino. Nel presente-futuro di “Fahrenheit 451” non si leggono più libri, anzi si bruciano, perché tutti devono essere uguali, e nei libri, invece, si impara la differenza. È un presente dedito al piacere, allo svago per lo svago, a forme di distrazione che sanno di dipendenza. Dove si vuole soltanto essere allegri, spensierati, sereni. Non pensare. Montag, il protagonista, il cui onorato lavoro consiste nel bruciare i libri, comincerà a pensare. A leggere. A diventare individuo. E questo lo renderà un uomo braccato.
“Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardino piantato col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l’albero o il fiore che abbiamo piantato, noi saremo là. Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purché si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos’altro che porti poi la nostra impronta. La differenza tra l’uomo che si limita a tosare un prato e un vero giardiniere sta nel tocco, diceva. Quello che sega il fieno poteva anche non esserci stato, su quel prato; ma il vero giardiniere vi resterà per tutta una vita.”
Ero una sedicenne in pericolo quando vidi questo film e, subito dopo, andai a leggermi il libro. Non dico che Fahrenheit mi abbia salvata, ma ha di certo contribuito a farmi piangere di commozione, dopo giorni di lacrime piene di disperazione. Il finale travolge per la sua grazia e poesia, come fiocchi di neve leggeri che cadono su binari abbandonati.
#4 Cioccolatino extra fondente:
Un libro, o un film, la cui storia losca ed oscura, ma al tempo stesso in un fascino accattivante, ti ha conquistato.
Improvvisamente l’estate scorsa di Tennessee Williams, l’opera teatrale
Improvvisamente l’estate scorsa diJoseph L. Mankiewicz, il film
Trama: il dramma ha come protagonista Catherine, una giovane donna che sembra impazzire dopo avere accompagnato suo cugino Sebastian in un viaggio in Europa, durante il quale egli muore in circostanze misteriose. La madre di Sebastian cerca di occultare la verità a proposito dell’omosessualità di suo figlio e sulla sua morte, in quanto vuole che Sebastian sia ricordato come un grande artista. Minaccia quindi di lobotomizzare Catherine per le sue confuse affermazioni su Sebastian.
Improvvisamente l’estate scorsa mi convinsi che lui aveva ragione e che quanto mi aveva fatto vedere quel giorno era l’orrenda, ineluttabile verità.
Adoro Tennessee Williams. Questa è la sua opera più cupa e morbosa, dove tocca argomenti scomodi per l’epoca come la pazzia, i manicomi, l’omosessualità, rapporti scandalosi che sfiorano l’incesto. Ma anche il film non scherza, con un cast in stato di grazia e un bianco e nero che ingigantisce l’orrore, il trauma dei ricordi, il baratro della follia. Dico solo questo: cannibalismo e rituale con sacrificio umano. Più extra fondente di così!
#5 Cioccolatino liquore e ciliegia:
Un libro, o un film, alla cui storia travolgente e passionale non hai proprio saputo resistere.
Il danno di Josephine Hart, il libro
Il danno di Louis Malle, il film
Trama: Il protagonista è un uomo di cinquant’anni. È stato un “abile dissimulatore” che con facilità ha saputo svolgere il ruolo di figlio, marito, padre, politico, sempre con ottimi risultati. Fino a quando incontra una donna – strana, misteriosa e segnata dal proprio passato – che subito esercita su di lui un pericoloso potere. Un dominio sessuale e psicologico di fronte al quale egli soccombe senza riserve, nonostante lei l’abbia messo in guardia contro se stessa e lui sappia che rappresenta una minaccia per tutto il suo mondo poiché è la donna che il figlio intende sposare…
Mentre muoio, forse anni prima che l’idiota meccanismo del mio corpo finalmente si arrenda, mormoro a me stesso e a quelle facce mute in corridoio: “Almeno adesso sono certo della verità”.
Per quelli di voi che ne dubitano: questa è una storia d’amore, è finita.
Altri saranno più fortunati.
Auguro loro ogni bene.
Non c’è romanticismo in questa storia. Ci sono cicatrici che tornano ad aprirsi quando la pelle si sfrega contro altra pelle. Intenso, tragico, fisico. Per me, sconvolgente.
Infine, vado contro le regole e non taggo nessuno. Lo so, spezzo la catena, ma le catene mi ricordano le manette, e noi ladri preferiamo avere le mani libere!