Se morisse mio marito 5 (again)

Onorati lettori, vi sparo a raffica le repliche della mia histoire, così non vi dimenticate i dettagli importanti. Piccolo riassunto delle puntate precedenti: impalmata a Las Vegas da Mr. White dopo averlo appena conosciuto, vivo segregata nelle malsane profondità della Louisiana, guardata a vista dagli scagnozzi di mio marito. Pe ischerzo, quest’ultimo aggiunge un nuovo tirapiedi: Gerard Butler (trad. Gerardo Maggiordomo), che mi rivela qualcosa di sconvolgente: una figura dal mio passato è molto più vicina di quanto pensassi, e io sento il cuoricino volare via dal mio petto procace!

Miei cari, lo ammetto, ho dimenticato di svelare un particolare importante della mia vita: Mr. White non era il primo uomo disonesto di cui mi fossi innamorata. Mi perdonate? Non sono bugiarda, è che mi disegnano così…

Dopo la sensazionale notizia ricevuta da G.B., la lunga boccata di sigaretta che tirai mi permise di ritrovare il mio aplomb e di fissare l’ometto con studiata intensità; questi ricambiò lo sguardo, regalandomi l’espressione dell’affamato che preme il naso contro la vetrina della pasticceria.

Volevo guadagnarmi la sua fiducia, perché ho imparato che, per vivere felici, occorre circondarsi di persone affidabili, soprattutto se al tuo servizio.

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