E invece sto sdraiato senza fiato scotto come il tagliolino al pesto che ho mangiato

Eccomi ancora a voi, miei diletti, con un appuntino estivo, uno scarabocchio scritto sulla sabbia con gli artigli smaltati di rosso sangue. Perché dicono che il genere umano sia destinato all’estinzione, e io non ne sono affranta.

La Ferragni lancia la sua linea di costumi fluo. E se la Ferragni lancia, l’umanità raccoglie. Quindi non sei nessuno se, quest’anno, non indossi un costumino fluo.

Non importa se tu sei uomo o donna, se sei nel fiore degli anni o incominci ad appassire. Non importa se sei small, medium o extralarge. Sei figo in quanto fluo.

Devi essere fluo e, magari, anche bio. Bio e fluo, con un tocco neon. Così, quando passeggi lungo la battigia, le tue terga fosforescenti saranno come un faro in una notte di tempesta, e resteranno impresse sulla retina insonnolita di chi resta svaccato sul lettino, fino a che non saranno che un puntino, lontano, lontano, lontano…

E salirò, salirò-ò, non so ancora come e quando, ma provando e riprovando, e salirò salirò fino a quando sarò solamente un puntino… lontano…

Vi starete chiedendo: “E questa canzone cosa c’entra?”. E io, tosto, vi rispondo.

Nulla. Poiché nulla è più inconsistente, evanescente, effimero e fugace di una giornata estiva in spiaggia. Un castello di sabbia. Sabbia tra le dita. Orme cancellate dalle onde. Labili tracce del nostro passaggio.

Ma che si vedono anche al buio. Grazie al nostro costumino fluo.

A’ la prochaine, mes amis!

 

Tattoo I love you

Miei cari, eccomi a voi con l’ennesimo, minuscolo ma corposo appunto di guerra. Perché l’estate mi porta a contatto con più umanità, e l’umanità suscita procelle nel mio cuoricino di ladra solitaria…

…perché quest’anno non sei nessuno se non ti presenti in spiaggia con un tatuaggio nuovo di zecca; no, non sto parlando di baldi giovani con frasi in sanscrito antico inciso sulle maniglie dell’ammore, neppure di attempati bikers con i teschiazzi e i rovi e le rose sui bicipiti dal muscolo allentato. No, mi riferisco alle donzelle, di ogni grado d’età et epidermide, che mostano con malcelato orgoglio cuoricinifarfallinestellinedelfinijetaimemoinonplus...

E lui, soprattutto

The nightmare.

Il tatuaggio da un solo neurone.

Perché la classe non è acqua. E’ inchiostro.

Non aggiungo altro. Solo il silenzio dello sgomento.

Life in plastic is fantastic

Miei deliziosi lettori, pur disertando il blog nella sua concezione più impegnativa (almeno pour moi, che impiego tre ore per scrivere tre righe), vi lascerò qualche appunto d’estate, immagini rubate (obviously) nei miei momenti di svacco. Svacco che, spesso, viene disturbato dalla razza peggiore del pianeta, la più invasiva e letale. La razza umana.

Appunti d’estate. Appunti di guerra. Voilà!

… e comunque, quest’anno non sei nessuno se non occupi mezza spiaggia con un salvagente-canottone a forma di unicorno o cavallo alato. Per tutte le età (tranne quella della ragione). Dimensioni: immense. Livello di invasione spazio altrui: defcon 1.

La battigia sembra una puntata dei my minipony. Maxi.

Unicorni spiaggiati. Chiamate il wwf. Chiamate il wtf. What the fuck?

Moderne armi di massa dalle capacità belliche superiori ai carri armati Leopard.

Menù del giorno: ricci di mare compresi di aculei.

Roba da chiodi.

A’ la prochaine, mes amis!

Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia…

Miei adorati, i più attenti di voi avranno notato che sto bellamente disertando questo blog, le mie apparizioni si fanno sempre meno frequenti e, anche se questo comportamento ben s’attaglia alla mia personalità da primadonna, voglio che sappiate che un motivo c’è. Profondo, importante. Intenso, coinvolgente.

E’ arrivata l’estate.

Il mare luccica come il più prezioso dei brillocchi, la mia terrazza preferita ha riaperto i battenti e mi tenta con i suoi spritz, prosecchini e japanese cocktails (a base di midori e green tea), le epidermidi si abbronzano e si mostrano (ah, l’ammour, l’ammor, toujours l’ammour)! Passeggio al tramonto, pasteggio all’aperto, sospiro e sorrido.

E rubacchio qua e là. Un collierino, un paio di lapislazzuli. Durante una serata danzante sullo yacht di una Kardashian, oppure nel dopocena in villa, tra ospiti che abbondano di denaro e assicurazioni contro i furti.

Terminerò di raccontarvi della regina e del royal wedding, of course: ne sono successe delle belle, e James, come sempre, si è dimostrato perfetto anche in abiti di spia, bombetta compresa (Girifalchi, caro Giò, who else).

Con i miei tempi, tra uno champagnino e un’appropriazione indebita.

Vivemus atque amemus atque populamus abigeamus(ché Catullo la sapeva lunga in latino… moi, invece no), del doman non c’è certezza!

A presto, miei prodi!