Eccomi ancora a voi, miei diletti, con un appuntino estivo, uno scarabocchio scritto sulla sabbia con gli artigli smaltati di rosso sangue. Perché dicono che il genere umano sia destinato all’estinzione, e io non ne sono affranta.
La Ferragni lancia la sua linea di costumi fluo. E se la Ferragni lancia, l’umanità raccoglie. Quindi non sei nessuno se, quest’anno, non indossi un costumino fluo.
Non importa se tu sei uomo o donna, se sei nel fiore degli anni o incominci ad appassire. Non importa se sei small, medium o extralarge. Sei figo in quanto fluo.
Devi essere fluo e, magari, anche bio. Bio e fluo, con un tocco neon. Così, quando passeggi lungo la battigia, le tue terga fosforescenti saranno come un faro in una notte di tempesta, e resteranno impresse sulla retina insonnolita di chi resta svaccato sul lettino, fino a che non saranno che un puntino, lontano, lontano, lontano…
E salirò, salirò-ò, non so ancora come e quando, ma provando e riprovando, e salirò salirò fino a quando sarò solamente un puntino… lontano…
Vi starete chiedendo: “E questa canzone cosa c’entra?”. E io, tosto, vi rispondo.
Nulla. Poiché nulla è più inconsistente, evanescente, effimero e fugace di una giornata estiva in spiaggia. Un castello di sabbia. Sabbia tra le dita. Orme cancellate dalle onde. Labili tracce del nostro passaggio.
Ma che si vedono anche al buio. Grazie al nostro costumino fluo.
A’ la prochaine, mes amis!