
Vi ricordate la principa politically correct? Veemente sostenitrice del green e di Greta, del body positivity, delle quote rosa, del black lives matter, della carta di credito gold e non degli spicci contanti e anche del boh, a seconda di cosa legge su tiktok.
Molti mesi sono trascorsi dalla sua ultima avventura tra i trifogli, e oggi è fiera sostenitrice del #non fate la guerra se siete russi, #meglio puzza che putin, #bevo solo diet coke per risparmiare acqua e salvare il pianeta, #compro la ibrida per salvare il pianeta, #vado al concerto di jovanotti e non salvo il pianeta ma solo stasera.
Oggi, la nostra principa si sente non binaria. Non sa ancora bene il why e il because, ma se tutti postano arcobaleni ci sarà un motivo. Ha deciso di cancellare il suo nome di battesimo, peggio del peccato originale, e si fa chiamare soltanto Bi. Come bisex, come bisturi, bicicletta e bicipite, bilingue e binario.
“Nomen omen”, ha letto su una maglietta, ma non ha colto subito. Allora ha chiesto la traduzione su facebook a uno colto che ha colto, e ha deciso di fare ancora più suo l’appellativo scelto: “Io sono Bi, ma è solo l’inizio, un’abbreviazione del mio vero Io che viene dopo i puntini. I puntini sono sospensioni, liquida fluidità nel complesso mondo interiore che possiedo, petaloso e fragile. Tutti mi vedono come una principessa dal sonno facile, baciata a tradimento da un tipo dalla mascolinità tossica, ma io sono molto altro. Nulla mi definisce, poiché ieri amavo i gattini e vestivo di pink, ma oggi percepisco spinte sconosciute, voglia di vento tra i capelli e ispido sulle guance. Mi vogliono sposata al principe che mi scruta le labbra scarlatte ma anela al rossetto: ha fatto outing con un tweet, e ora sculetta sui carri lungo le vie del Pride. Ma anch’io voglio abbracciare la mia libertà, la bellezza di essere non solo donna ma anche qualcosa che ancora non so ma è certo di più e meglio. Mi scopro a osservare Grimilde la stronza, perfida queer dal cuore nero come il suo mantello. Stronza ma splendida. Palpito. Tremo. E sorrido. Ieri non potevo perché il mondo era brutto e cattivo e non era dem. Oggi non passo. Oggi posso”.
Continua? Boh.