Se morisse mio marito 5 (again)

Onorati lettori, vi sparo a raffica le repliche della mia histoire, così non vi dimenticate i dettagli importanti. Piccolo riassunto delle puntate precedenti: impalmata a Las Vegas da Mr. White dopo averlo appena conosciuto, vivo segregata nelle malsane profondità della Louisiana, guardata a vista dagli scagnozzi di mio marito. Pe ischerzo, quest’ultimo aggiunge un nuovo tirapiedi: Gerard Butler (trad. Gerardo Maggiordomo), che mi rivela qualcosa di sconvolgente: una figura dal mio passato è molto più vicina di quanto pensassi, e io sento il cuoricino volare via dal mio petto procace!

Miei cari, lo ammetto, ho dimenticato di svelare un particolare importante della mia vita: Mr. White non era il primo uomo disonesto di cui mi fossi innamorata. Mi perdonate? Non sono bugiarda, è che mi disegnano così…

Dopo la sensazionale notizia ricevuta da G.B., la lunga boccata di sigaretta che tirai mi permise di ritrovare il mio aplomb e di fissare l’ometto con studiata intensità; questi ricambiò lo sguardo, regalandomi l’espressione dell’affamato che preme il naso contro la vetrina della pasticceria.

Volevo guadagnarmi la sua fiducia, perché ho imparato che, per vivere felici, occorre circondarsi di persone affidabili, soprattutto se al tuo servizio.

Nel giro di poche settimane, com’era successo per Coniglietto e Zucchino, avevo il sig. Maggiordomo pronto a difendermi a costo della vita, e non solo per timor reverenziale nei confronti di Mr. White: anche la sottoscritta, miei diletti, aveva il suo discreto ascendente, fascinoso asso nella manica, stiletto nascosto nel reggicalze. Un’arma bianca, tagliente ed efficace quanto la katana della Sposa.

 Il mio amato marito stava organizzando qualcosa di grosso: si chiudeva  nel suo studio e confabulava al telefono per ore; neppure l’invito a trascorrere la serata nel letto, in compagnia di una bottiglia di champagne e con il sottofondo di: “Ci bastan poche briciole, lo stretto indispensabile…” oppure: ” Hey-ohhh, andiam andiam andiamo a lavorar…” era richiamo abbastanza allettante.

Quando finalmente riemerse, con la sua immancabile Chesterfield tra le labbra, fu solo per comunicare: “Vado. Tornerò tra un po’. Jules, Vincent, e tu, G.B.: non perdete di vista Mrs. White; se le succede qualcosa, faccio il tirassegno con le vostre fronti!”. E si eclissò in una nuvola di fumo, come uno dei suoi amati personaggi: Brucaliffo, oppure Crudelia de Mon.

Aspettai pazientemente un paio di sere, infine, dopo che Mr. Butler aveva terminato il suo giro di ronda intorno alla casa, lo accolsi in veranda con una birra ghiacciata in mano.

“Come mi piacerebbe chiacchierare con qualcuno che parla la mia stessa lingua…” mormorai, lo sguardo perso nell’orizzonte.

Mr. Butler si massaggiò il mento, sgargarozzandosi la birra: “Uhmmm, credo che il Maggiordomo si stia godendo qualche settimana di meritato riposo, giù in città. Vedrò di incontrarlo casualmente nel bar che bazzica …”

“Portami con te”, gli alitai, guardandolo in tralice. E come guardo in tralice io, credetemi, neanche  Bette Davis!

bette davis

La sera seguente, eccomi entrare in pompa magna, accompagnata dalle tre Grazie, e dirigermi con sicurezza verso il bancone di quello che, a un occhio non esperto, poteva sembrare un tipico pub inglese.

Lo riconosco all’istante. Jonathan Brown, il più abile scassinatore di cassaforti mai esistito. Il mio grande amore. Lui alza gli occhi dal suo whiskey torbato e mi vede. Sorride, come se sapesse che sarei arrivata.

G.B. fa le presentazioni. Jonathan finge di non conoscermi, e io faccio altrettanto. Riusciamo a stare soli pochi minuti, quando G.B. e Jules escono per una sigaretta e Vincent si assenta in bagno.

“Il mondo è piccolo”, esordisce con il suo accento incantevole, pulito.

“Sei invecchiato…”gli dico con una dolcezza che avevo archiviato, nel cassetto dedicato agli amori interrotti bruscamente.

“Tu non sei cambiata di una virgola in questi cinque anni…a parte i capelli, il trucco, l’abbigliamento, il nome….” Jonathan mi accarezza con i suoi occhi chiarissimi, quasi trasparenti.

“Non sei arrabbiato con me?” so che non lo è, e un po’ mi dispiace.

“Non potrò mai essere arrabbiato con te, pet! Con i tuoi genitori in fuga, anche tu eri in pericolo…hai fatto bene a scappare dall’Europa”, incrocia le dita delle mani, quelle sue mani curate, eleganti, precise.

“Una fiorente attività andata in rovina, il nome della mia famiglia infangato per colpa di una soffiata…” la mia voce s’incrina come un bicchiere di cristallo sotto l’acqua bollente. Mi riprendo, sorrido: “Mi dicono che sei ancora il migliore…”

“E tu, sei ancora capace di sentire la musica che produce la manopola di una cassaforte mentre la fai girare, tacca dopo tacca, alla ricerca della combinazione che la spalancherà?”

Dannato scassinatore! Con un solo tentativo, è riuscito a forzare un altro cassetto: quello della mia vita passata, della mia giovinezza non proprio specchiata, della mia famiglia non proprio tradizionale. Dei miei talenti non proprio legali. Giorni felici…

Amici miei, non me ne vogliate, ma ho omesso di svelare un altro dettaglio della mia persona: provengo da una famiglia di onorati rapinatori, e sono cresciuta a tea, scones e appropriazioni indebite!

Continua, oh, se continua………

26 pensieri su “Se morisse mio marito 5 (again)

  1. Nooo già finito? Ci lasci in attesa con questo cliffhanger? Qui si sciorinano fuori come maggiodomi piovesse! E che plot twist! (Comunque non avrei potuto immaginare che Mr. White avesse il nascosto animo da disneyano!) Sono troppo curiosa di vedere come evolverà la vicenda con questo vecchio amore… bello, bello. Bravissima come sempre. 😍

  2. Mentre leggo, mi immergo in un mondo ormai andato, in un qualche film anni ’50, dove Dive e Maggiordomi facevano da protagonisti di storie affascinanti … Ah. Missis, come sai trasportare tu la mente e far volare la fantasia, non lo sa fare nessuno! La curiosità resta viva e ci fa restare in trepidante attesa del seguito … Good evening my darling! 😀 ❤ 😀

      1. What an honor! Thanks for the estimate, but I don’t know if I’d be able to. Spero davvero che possa diventare un libro, sarebbe di sicuro un successo anche senza la mia promozione. 😀 ❤ 😀

  3. L’arma bianca nella calza è un ottimo deterrente, in effetti. Inoltre un uomo che apprezza del buon whisky torbato, ed anche una donna se è per questo, è da apprezzare a prescindere. Mr. White ha un concorrente davvero temibile, a schifìo finisce.

Scrivi una risposta a giomag59 Cancella risposta